Louis Vuitton nell’e-commerce cinese con WeChat, ma ha qualche problema negli USA con Supreme

Louis Vuitton colpisce il mercato cinese, ma subisce in Nord America. Iniziamo da Pechino. Come anticipato dalla rivista cinese femminile Ladymax, il brand LV ha lanciato la propria piattaforma e-commerce per la Repubblica Popolare, seguendo a breve distanza Gucci, che lo scorso 3 luglio ha lanciato il proprio sito, e precedendo, secondo la stessa testata, Prada. La piattaforma LV opera all’interno di WeChat, uno dei maggiori social network cinesi: qui è possibile visualizzare ed acquistare tutti gli articoli delle più recenti collezioni del brand, incluse scarpe e borse, e inoltre si possono vedere le registrazioni delle ultime sfilate. Nel momento in cui si scrive, il servizio e-commerce della maison di casa Arnault risulta disponibile in 12 tra le maggiori città cinesi, ma nel prossimo futuro verrà ampliato alle città di seconda fascia. Se in Cina Louis Vuitton si prepara a uno sbarco in grande stile,  negli States la collaborazione con Supreme registra un’inaspettata battuta d’arresto. La stampa internazionale racconta che dopo il fallimento dell’apertura del pop up store di New York, per le proteste del comitato residenti di Bond Street, il sodalizio formato dalla griffe francese e dal brand cult statunitense ha rimandato anche il varo degli store in Canada e USA fino a data da destinarsi. Per il pubblico nordamericano interessato ai prodotti della collezione Louis Vuitton x Supreme rimane l’e-commerce.

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