L’Uomo di Louis Vuitton si apre ai Millennials (come Gucci): Virgil Abloh nuovo direttore creativo

La sua ascesa è impetuosa, così come il suo essere diventato una sorta di influencer sistemico. Nasce per sovvertire il comune senso della moda (o perlomeno trovarne nuovi stimoli e sviluppi creativi). Nasce come espressione streetwear del lusso. Oggi diviene lo stilista di una delle sue griffe per eccellenza. Virgil Abloh, creatore del brand di streetwear di lusso Off-White nel 2012, è stato nominato direttore artistico delle collezioni uomo di Louis Vuitton. Subentra a Kim Jones. Trentotto anni, nelle ultime stagioni Abloh ha rastrellato premi e riconoscimenti, ha collaborato con brand di varia natura e segmento, porta in dote gli oltre 1,5 milioni del suo profilo Instagram personale e una certa passione per il trend topic calzaturiero del momento: la sneaker. Abloh, infatti, chiamato da Nike a rileggere alcuni suoi modelli iconici, la definì così: “Parliamo di qualcosa di più ampio della sportiva e della cultura del design. Queste sneaker, per me, sono sullo stesso piano del David di Michelangelo o della Monna Lisa”. Per l’Uomo di Louis Vuitton si apre un periodo, per dirla come piace oggi, disruptive? Sicuramente sì e non solo. L’obiettivo di attirare i Millennials è chiaro. Gucci è avvisato.

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