Il lusso fa i conti con se stesso: Ferragamo va, Chanel rallenta

Aumento delle vendite (ma anche dei costi) per Salvatore Ferragamo nel primo semestre 2017 chiuso con un fatturato di 718 milioni di euro (+1,1% a tassi correnti, e +0,1% a cambi costanti), ma con un utile netto di 76 milioni di euro (-15,4% rispetto ai 90 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso). Questo “a seguito del piano di vendita di prodotti di precedenti collezioni tramite i punti vendita outlet del Gruppo ed altre iniziative specifiche quali ad esempio vendite a prezzi speciali su invito e aumento dei costi operativi” si legge nella relazione del gruppo che ha evidenziato, rispetto al 30 giugno 2016, una forte diminuzione dell’indebitamento finanziario netto per 99,9 milioni euro. La vendita di calzature pesa per il 43,6% del fatturato ed è cresciuta del 1,3% nel periodo gennaio-giugno 2017 mentre la pelletteria pesa per il 36,9% ed è salita dello 0,7%. “Il 2017 è un anno di transizione. Abbiamo finalmente completato la riorganizzazione della società che ora può muoversi più velocemente e con risultati che sono stati positivi in termini di performance, ha dichiarato l’ad di Salvatore Ferragamo Eraldo Poletto. Panorama differente per Chanel. Secondo i dati depositati dall’olandese International BV, che controlla la griffe, e pubblicati da “Le Monde” e da “Bilan”, Chanel ha subito un calo delle vendite nel 2016, così come era accaduto nel 2015. Il bilancio del 2016 evidenzia un fatturato di 5,67 miliardi di dollari (4,75 miliardi di euro) con una flessione del 9% rispetto al 2015 e un utile netto di 874 milioni di dollari (736 milioni di euro), crollato del 34,8%. Risultati influenzati degli attacchi terroristici in Europa, che “hanno influito negativamente sul flusso di turisti e quindi sulle vendite” hanno spiegato dalla griffe ma soprattutto dalla cessione della filiale Chanel Limited Uk ad un’altra società controllata dal gruppo. Infine, nel 2016, Chanel ha praticato l’armonizzazione dei prezzi a livello internazionale. “Su base equivalente, a tassi di cambio costanti, i risultati sono stabili rispetto al 2015” ha infatti precisato la società posseduta dai fratelli Alain e Gérard Wertheimer, i quali, nonostante tutto, si sono divisi 3,414 miliardi di dollari (2,863 miliardi di euro) di dividendo, quasi il doppio del 2015. La griffe confida nella ripresa del settore del lusso e sulla nuova linea battezzata Gabrielle, il nome della fondatrice, composta da un modello di borsa e da un profumo. (mv)

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