Lusso online? Nei Paesi arabi varrà 1,5 miliardi nel 2019, mentre a Londra cresce lo shopping mediorientale

Oggi la penetrazione dell’e-commerce raggiunge il 2,5%, rappresentando una fetta da circa 230 milioni di dollari di business. Ma entro il 2019 la quota crescerà a 1,5 miliardi di dollari, in un boom trainato da Millennials e Generazione Z (nati dopo il 2000): secondo i dati NATO, metà della popolazione del Golfo è under 30. Si gioca online (e sui giovani e giovanissimi) la partita del lusso nei Paesi arabi. Così sostiene, almeno, il Libro Bianco 2017 di Chalhoub Group, partner strategico delle griffe d’alta gamma nell’area GCC (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar). Il mercato viene da un biennio piatto: nel 2015 il mercato del lusso ha messo a segno un +1%, mentre nel 2016 ha registrato un rimbalzo negativo (-1%). Nell’anno in corso Chalhoub Group crede nella ripresa, con un balzo in avanti del +1/2% delle vendite di lusso. Intanto, grazie alla sterlina debole, la Gran Bretagna si dimostra meta elettiva della spesa dei clienti arabi. Secondo la filiale londinese di Global Blue, in attesa del Ramadan (che inizia il prossimo 27 maggio) lo shopping dei turisti mediorientali in UK è cresciuta dell’8% medio ad aprile e del 12% nel primo quadrimestre 2017. Unica incognita sula tenuta del trend sono la valutazione in calo del petrolio e le conseguenti previsioni ribassiste sulla crescita economica della regione.

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