LVMH -9% nel Q2: pelletteria in affanno, Vuitton e Dior frenano

LVMH -9% nel Q2: pelletteria in affanno, Vuitton e Dior frenano

Per LVMH, un calo delle vendite del 4% è indice di “una buona resilienza”. A preoccupare un po’ tutti è invece la divisione “moda e pelletteria” che nel secondo trimestre del 2025 ha registrato un calo delle vendite del 9% rispetto al -5% del primo trimestre e al -6% previsto. Louis Vuitton e Dior frenano e diventano così i principali indiziati. Pesa l’Asia: la Cina non va e il Giappone rallenta.

Trimestre in affanno

Le azioni LVMH sono scese ieri, dopo la pubblicazione dei dati finanziari, ma nella mattinata di oggi segnano +3,5%. I numeri ci dicono che, nel secondo trimestre, le vendite di LVMH sono scese del 4% rispetto a una previsione del -3% di UBS. E che nella prima metà di quest’anno (gennaio-giugno) il fatturato del colosso del lusso è stato di 39,8 miliardi di euro, -4% rispetto al 2024, e leggermente peggiore del previsto. La divisione “fashion & leather goods” (insieme a wines & spirits) ha la peggiore perfomance: -8%. Pertanto, il profitto delle operazioni ricorrenti tocca -18% (-15% è il risultato complessivo del gruppo).

 

 

Il calo dall’Asia

“Il grosso del calo proviene dall’Asia, e più specificamente dal turismo in Giappone. Con un miglioramento della domanda cinese” ha dichiarato agli analisti Cécile Cabanis, CFO di LVMH. Lo riporta Vogue Business. “Non vediamo grandi cambiamenti nelle performance della maison nel secondo trimestre, il che significa che Louis Vuitton è ancora leggermente migliore della media della divisione, mentre Dior è ancora leggermente al di sotto della media”.

Vuitton e Dior frenano

Per Luca Solca, analista di Bernstein, il risultato non è buono ma nemmeno disastroso. Solca sottolinea come l’EBIT di LVMH sia migliorato del 2% rispetto alle aspettative, grazie al contenimento dei costi. Ha poi invitato il gruppo ad affrontare i “prezzi fuori controllo” di Dior. (fonte WWD). Thomas Chavuet di Citi segnala come tutte le divisioni abbiano visto un miglioramento sequenziale tranne “moda e pelletteria”, con un calo stimato di Dior a due cifre e di Vuitton a una cifra. “Le pressioni sui ricavi della divisione “moda e pelletteria”, il miglioramento sequenziale in tutte le altre divisioni e la riduzione dei costi dovrebbero limitare l’ulteriore erosione della marginalità di LVMH” sottolinea Chauvet. Louis Vuitton, essendo il marchio più grande della scuderia LVMH, è al centro delle attenzioni e delle preoccupazioni degli analisti.

Le rassicurazioni

Cabanis ha respinto le preoccupazioni, sottolineando che il 60% del fatturato di Louis Vuitton proviene dalla pelletteria. “Il marchio è molto concentrato sull’elevare la propria offerta con prodotti più sofisticati, di altissima qualità e molto desiderabili. Poi è necessario anche entrare in contatto con le giovani generazioni con un’offerta che consenta loro di incontrarle e coinvolgerle. Ci rifiutiamo di farlo con le borse economiche”, ha affermato Cabanis. (mv)

Foto Louis Vuitton

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×