LVMH s’è sbilanciata troppo sugli USA, Cina e Borsa disapprovano

LVMH s’è sbilanciata troppo sugli USA, Cina e Borsa disapprovano

Già a metà aprile Hermès aveva superato LVMH per capitalizzazione di Borsa. Ora il gruppo della famiglia Arnault incassa altri due colpi: esce dalla Top 5 delle Big Cap della Borsa di Parigi e vede la maison ammiraglia scavalcata da Chanel nel ranking di Brand Finance sul valore delle griffe. Non sono solo momenti simbolici: sono il riflesso dei risultati di mercato. E a questo punto gli osservatori sono colti dal leggero sospetto: LVMH s’è sbilanciata troppo sugli USA e su posizioni accondiscendenti verso l’amministrazione Trump. In un modo che potrebbe essere malinteso dai consumatori cinesi e che raffredda, di conseguenza, l’entusiasmo degli azionisti.

I valori

Com’è lontana la primavera 2023, quando LVMH superò la soglia dei 500 miliardi di capitalizzazione. Il valore da allora si è più che dimezzato e lo scivolone è valso l’uscita dalla Top 5 della Borsa di Parigi, dicevamo. Nonché segnato il calo della libido nei confronti di Louis Vuitton sul valore delle griffe: coi suoi 32,9 mld, è scivolata al terzo posto della classifica di Brand Finance, a distanza di sicurezza dalla quarta Hermès (19,9 mld), ma lontana da Chanel seconda (37,9 mld) e Porsche prima (41,1 mld). Non è solo colpa della holding guidata da Antoine Arnault, che anzi in un mercato in contrazione già dalla fine del 2023 ha retto più a lungo di altri. Certe scelte, però, forse non si sono rivelate adeguate.

 

 

LVMH s’è sbilanciata troppo sugli USA

È noto quanto Arnault si spenda per una veloce soluzione delle tensioni tra UE e USA. E quanto si dica propenso a soddisfare le richieste del presidente statunitense Trump. “L’uomo più ricco di Francia – osservano da la Repubblica – deve considerare che dall’altra parte del mondo ci sono appunto i consumatori cinesi, tanto importanti per la sua LVMH, che con i mercati asiatici valgono il 30% del fatturato globale, mentre gli USA contano per circa il 25%”. La domanda legittima, allora, è se “schierarsi con le pretese di Trump sia il modo migliore per assicurare la pace”. Perché far sentire trascurata la comunità cinese significa mettere a repentaglio un pubblico ricco e suscettibile. “Gli azionisti di LVMH, forse, non sono così convinti della posizione così accomodante del loro presidente – conclude la Repubblica –. Essere globali in un mondo polarizzato rischia di diventare un rischio”.

Foto da Louis Vuitton

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