Quello di Mediobanca è un esercizio di stile. Ma, visto che Re Giorgio in sede testamentaria ha indicato tre possibili partner per il futuro del proprio gruppo, vale la pena leggere chi secondo l’istituto milanese assolverebbe meglio al ruolo di socio della holding. Sulla base dei bilanci, dunque, Mediobanca darebbe Armani a LVMH, confermando il giudizio del Financial Times. Il patron Bernard Arnault (in foto Shutterstock) è interessato a investire in Italia? Vedremo. Di certo sta preparando qualcosa in Cina, dove si è recato in sopralluogo per il terzo anno consecutivo.
Mediobanca darebbe Armani a LVMH
Giorgio Armani, come sappiamo, ha indicato tre nomi: L’Oréal, EssilorLuxottica e LVMH. Mediobanca Research ha verificato l’impatto dell’operazione sui bilanci, dicevamo, e verificato che l’holding della famiglia Arnault è quella che ha la maggiore agilità finanziaria. “Armani rappresenta meno del 3% del fatturato del colosso del lusso e meno dell’1% dell’utile operativo – sintetizza il Corriere della Sera –. L’impatto diluitivo iniziale dell’acquisizione oscillerebbe tra l’1% e il 3% dell’utile netto nel primo anno”. FT ventilava che la complessità del gruppo Armani (attivo in diversi ambiti e segmenti) potrebbe disincentivare la holding francese, potenzialmente interessata solo all’alta moda. Secondo Mediobanca, non è detto sia così: “LVMH potrebbe anche considerare l’idea di portare in casa le licenze Armani per occhiali e beauty”.
Intanto, in Cina
LVMH calerà il colpo? Vedremo. Intanto medita qualcosa in Cina, dove per il terzo anno consecutivo il patron si è recato in trasferta. A colpire la stampa locale è stata, in particolar modo, la visita di Arnault nella boutique di Shangai di Laopu Gold, marchio nazionale dell’oreficeria che già a luglio aveva ricevuto “executives” di LVMH. Il gruppo francese ha già sufficienti investimenti in Cina perché i suoi vertici siano interessati a saggiarne il polso. Ma, nel contesto della nazionalizzazione dei consumi e dell’ascesa dei brand locali, sono già partite le speculazioni su eventuali mire di LVMH nella Repubblica Popolare. Dove, ricorda Lady Max, non è sempre facile l’ingresso del capitale estero. Ma dove le possibilità di crescita sono sempre allettanti.
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