Negozi chiusi, boutique distrutte e saccheggiate: a Parigi la rivolta dei gilet jaunes paralizza le vendite del lusso

La rivolta dei gilet jaunes manda (di nuovo) in crisi lo shopping turistico francese. Secondo fonti transalpine, 30 boutique di lusso (tra cui Burberry, Chanel e Dior) situate nei pressi degli Champs Elysées sono state assaltate e derubate. In particolare, il negozio Dior (come si vede in questo video) situato al 52 di Avenue des Champs-Elysées è stato distrutto e la maison francese ha intentato una causa contro i manifestanti reclamando danni per oltre un milione di euro. Alcuni dei grandi magazzini parigini del lusso, da Printemps a Galeries Lafayette, hanno dovuto abbassare le serrande per proteggersi. Reuters scrive “che una rivolta di queste proporzioni non si è mai vista negli ultimi 50 anni”. Tra i punti nevralgici delle proteste ci sono proprio le aree di shopping del lusso parigino: Champs Élysées, Rue Saint-Honoré e Avenue Montaigne. Secondo il Ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, alcuni marchi hanno visto “crollare le vendite di circa il 20-40% dall’inizio delle manifestazioni, il 17 novembre scorso. È sconsigliabile fare acquisti o andare a piedi con borse o oggetti di lusso quando c’è una protesta così forte”. A rischio sarebbero, soprattutto, gli acquisti dei turisti cinesi che a Parigi, nel 2017, hanno speso più di tutti gli altri visitatori extraeuropei: 4,6 miliardi di dollari. C’è un’aggravante: la concomitanza con lo shopping natalizio che, tradizionalmente, traina i consumi stagionali che, ora, potrebbero risultare particolarmente penalizzati. (mv)

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