Pechino abbassa i dazi, il lusso abbassa i prezzi: in Cina Louis Vuitton taglia gli scontrini del 3/5%

Il primo brand di lusso a muoversi è stato Louis Vuitton, che ha deciso di abbassare i prezzi dei suoi articoli in seguito alla riforma entrata in vigore lo scorso primo luglio in Cina, relativa ai nuovi dazi per gli articoli di lusso di importazione. Lo riporta la testata cinese JingDaily facendo riferimento a una comunicazione ufficiale della stessa griffe nella quale si dice che la filiale cinese Louis Vuitton è pronta ad “appoggiare e seguire le decisioni del governo centrale per l’abbattimento dei prezzi dei beni di lusso provenienti dall’estero”. Prima conseguenze: sia sul sito cinese e-commerce della griffe sia in alcuni dei suoi più importanti flagship presenti in Cina i ribassi vanno da 300 a 1.500 yuan (da 38 a 194 euro) per articolo, pari a un calo compreso tra il 3 e il 5%. Alcuni esempi concreti: la borsa Neverfull MM passa da 10.400 yuan a 9.900 (1.284 euro, a destra); la NéoNoé Monogram Canvas (a sinistra) scende da 12.300 a 11.800 yuan (1.530 euro). Nel 2011, i prezzi degli articoli di lusso comprati in altri Paesi da cittadini cinesi erano in media per il 68% più bassi rispetto a quelli praticati in Cina, mentre nel 2017, rilevano fonti governative, questa differenza si è ridotta in media a solo il 16%.

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