La polarizzazione del mercato sarà ancora più aspra. “Ci sarà chi vincerà a mani basse e chi perderà e non sopravvivrà”, dice a Il Sole 24 Ore Marco Bizzarri, ex CEO di Gucci e oggi fresco di nomina nel board di Armani (e si dice prossimo presidente di Golden Goose). Per il quale per battere la crisi è ora del coraggio: incluso il coraggio di produrre. Già, perché negli ultimi mesi il sistema si è concentrato molto sui designer. Ma nel rapporto tra finanza e produzione/distribuzione le scelte dei manager sono determinanti quanto quelle del direttore creativo.
Il coraggio di produrre
“Dopo l’esperienza di Gucci non me la sentivo più di fare il CEO in altre realtà – confessa Bizzarri –. Non posso credere che il trend del lusso vada verso il basso, anzi. È impossibile che non succeda qualcosa d’interessante nei prossimi 12 mesi”. Il manager emiliano enfatizza, e in qualche modo rivendica, l’importanza delle scelte dei manager di un marchio. Soprattutto quando devono scegliere su quali nuovi prodotti puntare, in quali e quanti negozi distribuirli e le quantità da produrre. Sempre tenendo conto che i magazzini delle griffe sono generalmente colmi di prodotti invenduti. “Perché puoi fare la migliore sfilata, l’evento più innovativo, ma poi il manager del brand deve trasmettere e supportare questo cambio. La scintilla che farà ripartire il settore del lusso ha due pietre focaie, non una” spiega Bizzarri.
Segmenti e manifattura
In questo senso occorrerà capire se le griffe “continueranno a rivolgersi con prodotti esclusivi al target più alto, che però è disilluso e in parte va riconquistato, o saranno più piramidali? Le grandi aziende – risponde Bizzarri – hanno una chance in più, l’intelligenza artificiale”. Il manager torna al rapporto tra finanza e produzione. “Il punto è capire quanto si riesce ad integrare la finanza con la mentalità produttiva, con l’amore per il prodotto e la sua narrazione. Nelle piccole e medie realtà i fondi potranno giocare un ruolo importante di supporto e slancio, ma la produzione rimane il cuore, straordinariamente centrale” avverte l’ex CEO di Gucci.
Il prossimo incarico
Bizzarri viene dato come futuro presidente di Golden Goose, una volta che il marchio veneziano diventerà cinese. Repubblica scrive che HongShan Capital aspetta una risposta entro Natale all’offerta da 2,5 miliardi di euro. I fondi Permira (azionista di maggioranza di Golden Goose) e Carlyle dovranno decidere se prendere o lasciare. I cinesi avrebbero chiesto all’attuale CEO del marchio Silvio Campara di restare al suo posto. E all’attuale consigliere indipendente di Golden Goose Marco Bizzarri di diventare il futuro presidente, sedendo sulla poltrona ora occupata da Maureen Chiquet. (mv)
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