“Prada investirà ancora”: ma nelle fabbriche, non in altri brand

“Prada investirà ancora”: ma nelle fabbriche, non in altri brand

Prada investirà ancora: ma non in ulteriori acquisizioni, bensì nella filiera, dove dal 2019 al 2025 ha già investito 260 milioni di euro. Lo hanno affermato Lorenzo Bertelli, prossimo vicepresidente esecutivo di Versace, e Andrea Guerra, CEO del gruppo, durante l’incontro a Scandicci per celebrare i 25 anni della Prada Group Academy. Guerra ha anche parlato di pelle.

“Prada investirà ancora”

“Non prevediamo ulteriori acquisizioni almeno per i prossimi tre anni” ha detto Guerra. Il 2 dicembre il marchio della Medusa passerà effettivamente sotto il controllo del gruppo Prada. Quello che Guerra prevede è invece il rafforzamento della filiera produttiva. Nel 2025 Prada ha investito 60 milioni di euro per la realizzazione della nuova pelletteria a Piancastagnaio (Siena), l’ampliamento dello stabilimento di Foiano (Arezzo), il potenziamento del sito produttivo Church’s a Northampton (UK), un nuovo polo per la maglieria a Gubbio e l’espansione di un sofisticato laboratorio per la pelle di fascia alta a Milano. “Oltre a questo, stiamo lavorando a diversi altri progetti marchigiani legati alla produzione di calzature e maglieria” ha specificato Lorenzo Bertelli a Vogue Business.

 

 

Il valore della pelle

“La pelle, un materiale vivo e piuttosto imprevedibile, richiede un occhio abbastanza attento per cogliere le differenze che sfuggirebbero anche a un detective della scientifica – ha affermato Guerra –. Senza quella cura quasi maniacale, i prodotti Prada semplicemente non esisterebbero”. “L’artigianalità non potrà invece mai essere sostituita dall’intelligenza artificiale” ha incalzato Bertelli Jr. per spiegare come dal 2021 al 2024 l’accademy interna abbia formato 571 giovani di 18 nazionalità diverse. Nel 2025 i percorsi attivati sono sette, per un totale di 152 iscritti: +28% rispetto al 2024 (fonte Corriere di Arezzo). Due su tre dei 405 dipendenti che Prada impiega a Scandicci nelle due sedi ha meno di 35 anni.

Evitare imbarazzi

Parlando di filiera, Bertelli e Guerra hanno affrontato anche la questione del caporalato sollevata dalle inchieste milanesi. “Non vorrei che si trasferisse la responsabilità dall’azienda alla persona” ha detto Guerra commentando il prossimo disegno di legge per tutelare il Made in Italy. La filiera “è nel momento di massima crisi degli ultimi anni”, ha aggiunto con MFF, e mentre si parla di tutela del Made in Italy “ci sono aziende straniere che producono in Italia e scaricano la responsabilità sul Paese”. Bertelli ha invece rivolto l’attenzione alla produzione interna. “Il nostro approccio è stato che il design e la produzione sono inseparabili. In altre aziende, le fabbriche possono sembrare un mondo lontano, qualcosa di astratto che non rientra sotto la loro responsabilità. Questa disconnessione ha contribuito a molte delle questioni che fanno notizia oggi”.  (mv)

Foto dai social

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×