Prada razionalizza la filiera con la fusione di Ennepì e Figline

Prada razionalizza la filiera con la fusione di Ennepì e Figline

Prada rafforza e razionalizza sulla filiera produttiva. Il Consiglio di Amministrazione del gruppo guidato da Patrizio Bertelli ha approvato la proposta di fusione di Figline e Pelletteria Ennepì, società già controllate al 100%. “La riorganizzazione aziendale è volta a razionalizzare e semplificare la struttura del Gruppo” si legge nel comunicato pubblicato online. L’operazione arriva a pochi giorni dall’acquisto del 40% di Filati Biagioli Modesto (Montale, Pistoia, specialista in cashmere, filati nobili e trasformazione delle fibre in filati).

Prada razionalizza la filiera

Il 28 giugno 2021 il CdA di Prada ha concluso l’iter di “fusione per incorporazione” di due aziende specializzate in pelletteria (entrambe di Figline Valdarno) delle quali deteneva già la proprietà. La prima è Pelletteria Ennepì, che produce piccola pelletteria. La seconda è Figline e confeziona borse. Prada precisa che “la fusione sarà effettuata con la cancellazione delle partecipazioni del 100% delle società e non vi sarà alcun aumento del capitale sociale”.

 

 

100 milioni pronti

Prada gestisce 22 siti produttivi e sta riorganizzando la filiera produttiva per potenziarla e renderla più efficiente. Stando alle dichiarazioni rese nello scorso gennaio da Patrizio Bertelli, il gruppo avrebbe messo a budget 100 milioni di euro per acquisire manifatture italiane. La prima mossa è arrivata con l’acquisizione del 40% di Filati Biagioli Modesto seguita da questa fusione interna. Non sono escluse ulteriori operazioni entro la fine del 2021.

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