Richemont delude, solo +4%

Dopo Kering (+1,8% nel secondo trimestre) e Lvmh (+1,3%) tocca Richemont pagare il dazio del rallentamento cinese e dell’economia stagnante. L’intera gamma dei venti brand della società svizzera (tra cui Cartier, Van Cleef & Arpels, Ixc, Chloé e Dunhill) ha deluso le attese degli analisti e registrato la crescita più bassa degli ultimi cinque anni, +4% nei primi cinque mesi del 2014, a fronte di un’attesa del 6% (media delle valutazioni Bloomberg). Le azioni hanno accusato una perdita del 4,1% a Zurigo. Richemont sottolinea una “modesta richiesta del mercato mondiale aggravata dall’andamento delle vendite in Cina, Hong Kong e Macao”. L’Europa e il Medio Oriente beneficiano invece del turismo cinese, con crescite rispettivamente del 6% e in doppia cifra, mentre in Asia siamo al 2%. Invariati Cina, Hong Kong, Macau. In una dichiarazione rilasciata a Wwd da un analista con base a Londra, si afferma che “la debolezza di Hong Kong intacca l’intero settore, da Ferragamo a Kering e Lvmh, non solo Richemont”. (pt)

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