Sassi svela le mosse di Valentino: “Mayhoola vende? Stupidaggini. Al contrario: compreremo una pelletteria”

Negli ultimi tempi sono circolate voci dell’intenzione di Mayhoola di vendere Valentino. C’è del vero? “Tutte stupidaggini, nessuna dismissione, anzi solidi piani di sviluppo”. A fugare i dubbi non è il primo che passa, ma Stefano Sassi, ceo della griffe dal 2012 di proprietà del fondo sovrano qatariota. Intervistato da MFF, il manager spiega che il brand “quando è entrato nel perimetro del gruppo valeva 390 milioni, oggi supera il miliardo e ha ancora ampi margini di crescita”. A partire dal 2018, “che si chiuderà in crescita, con percentuali molto simili al 2017”, quando il business di Valentino si è espanso del 7%, fatturando 1,16 miliardi di euro, . Ma allora perché si è parlato addirittura di una cessione? “È colpa dei bankers – risponde Sassi –, sono solo speculazioni di mercato. In giro ci sono i soldi, e tanti, dei gruppi che vogliono investire”. Nel club di chi ha grana da spendere c’è la stessa Valentino. Le direttrici di sviluppo del 2019 sono la penetrazione commerciale in Cina, l’approdo in Australia e il rafforzamento della pelletteria: “Stiamo continuando a potenziare la nostra piattaforma produttiva tutta made in Italy – dice il ceo –. Investiremo in questa direzione con acquisizione ad hoc”. Tornando ai retroscena sulla griffe, si è parlato molto anche di IPO. Sassi mette in ghiaccio l’argomento: “Oggi il dossier è fermo: la quotazione non avverrà né nell’immediato né nel prossimo futuro”.

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