USA: anche il brand Vince rischia grosso. Crollo delle vendite, perdite esponenziali, seri dubbi “di restare sul mercato”

La crisi delle vendite, ma anche il frenetico avvicendarsi di direttori creativi, sta mettendo alle corde la griffe USA Vince. I dati di bilancio 2016 sono stati così scoraggianti da indurre nell’amministratore delegato, Brendan Hoffman, il peggior pessimismo possibile. Al punto che ha dichiarato agli analisti finanziari di “nutrire seri dubbi che Vince possa restare sul mercato nei prossimi dodici mesi”. Le vendite sono calate del 21,9% nell’ultimo trimestre fiscale, e sono scese dell’11,3% su base annuale, totalizzando perdite pari a 162,7 milioni di dollari, a fronte del saldo positivo di 1,8 milioni di euro messo a segno nel 2015. Wall Street ha reagito deprezzando il valore delle azioni del 41%. Dal 2015 a oggi lo sviluppo delle collezioni è passato freneticamente di mano (Doo-Ri Chung, Natalie Ratabesi, Karin Gregersen, Rea Laccone, Christopher LaPolice e oggi Tomoko Ogura), generando incertezze, snaturando il brand, confondendo il mercato. Hoffman ha attribuito i deludenti risultati anche al nuovo sistema di distribuzione che ha causato ritardi nelle consegne. (pt)

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