Nel primo trimestre del 2025, il commercio internazionale di pelli mostra segnali contrastanti tra Europa e America Latina. Cala la concia spagnola. Nel paese iberico, infatti, il settore conciario registra un peggioramento del saldo export, soprattutto nei segmenti delle pelli grezze e conciate, mentre crescono solo le semi-conciate. Le importazioni, invece, aumentano in tutti i comparti. In Brasile, a maggio si osserva un lieve miglioramento rispetto al mese precedente, ma il confronto annuo resta negativo. La pelle finita è l’unica tipologia che mostra segnali di tenuta. I principali mercati di destinazione – Cina, Stati Uniti e Italia – mostrano andamenti divergenti. Tra i mercati secondari, spicca la crescita dell’export verso Spagna, Corea del Sud e Norvegia.
Cala la concia spagnola
Nel periodo gennaio-marzo 2025, secondo la Direzione Generale delle Dogane spagnola, le esportazioni di pelli grezze sono scese del 5,8% rispetto allo stesso trimestre del 2024, con un calo pari a 1,8 milioni di euro. Le pelli conciate hanno subito una flessione del 4,1% (-4,4 milioni di euro). L’unico segmento positivo è quello delle pelli semi-conciate, che cresce del 6,7% (+1 milione di euro). Al contrario, come riporta LederPiel, sul fronte import tutti i sottosettori registrano incrementi: +1,6% per le pelli grezze (+211.200 euro), +17,9% per le semi-conciate (+4,3 milioni di euro) e +0,6% per le conciate (+371.300 euro). Il saldo commerciale resta comunque positivo per 40,6 milioni di euro, ma la dinamica evidenzia un indebolimento strutturale dell’export, soprattutto per le imprese specializzate nella pelle finita, che affrontano una domanda estera sempre più debole e una concorrenza crescente.
Lieve recupero in Brasile
Secondo i dati di SECEX elaborati dall’associazione nazionale della concia CICB nel mese di maggio 2025 le esportazioni brasiliane di pelle hanno raggiunto un valore complessivo di 96,6 milioni di dollari, in aumento del 3% rispetto ad aprile, ma in calo del 17,2% rispetto a maggio 2024, quando erano stati esportati 116,6 milioni. In termini di volume, le spedizioni sono state pari a 14,8 milioni di metri quadrati (-14,5%) e 45 mila tonnellate (-14,9%). Nel periodo gennaio-maggio, il totale esportato ammonta a 489,1 milioni di dollari, in calo del 10,7% sull’anno precedente. L’unico comparto in lieve crescita è quello della pelle finita (+4,1% in area), che rappresenta quasi la metà del valore complessivo, mentre il wet blue e il grezzo accusano i cali maggiori. A livello geografico, la Cina mantiene il primo posto per area (44,1%), ma cala del 11,1% in valore. Gli USA mostrano un recupero mensile (+11,8% in volume a maggio), ma su base annua restano in calo. L’Italia segna -5,2% in valore ma cresce del 5,5% in area. Ottime performance per Corea del Sud (+17,1% in valore) e Spagna, che guadagna +88% in valore e +65,1% in superficie. La guerra dei dazi e la flessione della domanda cinese restano però fattori critici.
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