Brasile, l’export conciario soffre: solo il crust cresce nel primo semestre, il Vietnam dimezza gli acquisti

Soltanto il crust cresce. Tutto il resto scivola in area negativa. In Brasile, la pelle fa i conti con un semestre complicato, nel quale, più di tutti, soffre il conciato, la cui perdita è in doppia cifra sia in valore sia in volume. I dati li elabora SECEX, alias Brazil’s Foreign Trade Secretariat. Da gennaio a giugno l’export complessivo ha perso il 20,6% in valore (chiudendo a quota 797 milioni di dollari) e l’11% in volume (95,2 milioni di metri quadri). Nel dettaglio, il conciato subisce un arretramento del 19.7% per le quantità e del 22% nel fatturato (che vale il 57% di tutto l’export conciario verdeoro). Il wet blue perde il 3,4% in volume, ma subisce un crollo vertiginoso in valore: -23% (235,7 milioni di dollari). Tiene soltanto il crust, a dimostrazione di uno spostamento di interesse degli acquisti dei buyer internazionali: volume +30%, valore +3,7%. Destinazioni: la Cina conferma il primo posto in classifica (vale il 32% dell’export brasiliano), seguono appaiate Italia e USA (16/17%). Al quarto posto il Vietnam, che rappresenta “un caso nel caso”: nel semestre ha dimezzato gli acquisti dal Brasile.

 

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