Nel primo semestre del 2025, il saldo commerciale della pelle è critico. Lo dice il report di Alliance France Cuir secondo cui le importazioni restano stabili, mentre le esportazioni calano leggermente, segnalando un cambiamento nei flussi commerciali. L’Asia guadagna terreno come partner strategico, mentre l’Europa perde centralità. Parallelamente, si afferma una tendenza alla qualità: meno volumi, ma prodotti di fascia alta. Un doppio movimento che ridisegna il profilo internazionale della filiera francese.
Il saldo commerciale della pelle
La Francia riorienta le sue importazioni: l’Europa perde il 9% e scende al 46% del totale, mentre l’Asia sale al 50% (+11%). I principali attori asiatici trainano questa evoluzione: Cina (+7%), Vietnam (+19%), Indonesia (+11%), India (+7%) e Cambogia (+29%). Il Vietnam, in particolare, si consolida come terzo fornitore, coprendo il 23% delle importazioni francesi di calzature in valore, e registrando aumenti significativi anche nella pelletteria (+15%) e nei guanti in pelle (+28%). Al contrario, i partner europei storici mostrano segnali di rallentamento. L’Italia, primo fornitore e terzo cliente della filiera, chiude il 2024 con una flessione importante. Le esportazioni francesi di materie prime verso l’Italia calano del 6%, colpendo direttamente i conciatori. Anche le importazioni dalla penisola soffrono: -16% nella pelletteria e -11% nelle calzature. L’abbassamento dei prezzi doganali (-4% per le scarpe, -15% per le borse) conferma una strategia orientata al contenimento dei costi, con l’Asia come epicentro.
Meno quantità, più valore
Nonostante la bilancia commerciale resti positiva, il saldo si riduce di 0,3 miliardi di euro rispetto al primo semestre 2024, a causa di una domanda internazionale in calo. I principali mercati asiatici mostrano segni di debolezza: Cina (-1%), Giappone (-5%), Hong Kong (-11%), Singapore (-27%) e Corea del Sud (-12%). Ogni paese evidenzia criticità specifiche: i pellami finiti faticano in Cina (-19%), le borse in pelle a Singapore (-27%) e le calzature a Hong Kong (-22%). Eppure, la pelletteria francese dimostra una capacità di adattamento. Si esportano meno borse in pelle (-17% in volume), ma a prezzi più alti (+15%). Il Giappone si distingue come mercato premium, aumentando del 26% il valore delle sue commesse. Un segnale chiaro: la filiera non rinuncia alla qualità, e anzi la valorizza come leva competitiva in un contesto globale in evoluzione.
Foto Alliance France Cuir
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