Siglato nell’estate del 2023, l’accordo prevedeva il passaggio al gruppo Minerva di tre stabilimenti di Marfrig in Uruguay alla cifra di 675 milioni di reais (oltre 106 milioni di euro al cambio attuale). Ora i dazi affossano il deal: quando, nella cornice della Trade War di Donald Trump, la carne brasiliana affronta un dazio del 50% all’ingresso negli Stati Uniti, Marfrig non vuole più privarsi di strategici asset esteri ed esce unilateralmente dall’accordo. Il gruppo Minerva, però, non intende mollare la presa sui tre macelli.
I dazi affossano il deal
Fin qui, riepiloga Reuters, il contenzioso tra i colossi brasiliani della carne è fatto di comunicazioni alla Borsa. Ha iniziato Marfrig: le condizioni di mercato sono molto diverse rispetto al momento della firma dell’accordo, è il succo della posizione, e per questo non ritiene di dover rispettare il contratto. Ma Minerva, che acquisendo i tre macelli si accaparrerebbe il 43% della capacità di trasformazione della carne in Uruguay, non accetta il cambio di programma. Che cosa annuncia di voler fare? Proseguire con gli iter di autorizzazioni delle autorità locali, per il momento. Non è scontato, perché in Uruguay l’autorità Antitrust e la comunità d’affari guardano con ostilità e si oppongono alla creazione di un così vasto polo della carne che fa capo alla stessa holding brasiliana.
Foto d’archivio
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