La materia prima nel mondo: gli USA aumentano la produzione di carne, l’UE stabile, la Cina comprerà

Valutazioni, stime, aspettative: in ogni caso, indicazioni su quello che c’è da aspettarsi dalla zootecnia mondiale nel 2018. Allora si comincia con gli Stati Uniti, dove la produzione di carne, stimata alla fine dello scorso anno in crescita del +3% in volume, è ora ritoccata al +5% su base annua. E dal Messico, dove il programma governativo di ripopolamento delle mandrie si accompagna con una produzione di carne che, in maniera simmetrica al 2017, è prevista in crescita del 2,5%. Sono i verdetti del report Seven Nation Beef redatto da Rabobank e riportati da beefpoint.com.br. Secondo l’istituto di credito olandese, dunque, il Brasile, che ha chiuso l’anno passato in area positiva malgrado il calo dell’export nel primo semestre, porterà a casa a fine 2018 un +5% della produzione dovuto al calo del prezzo dei vitelli, da cui scaturirà lo scarto delle vacche. Dall’Unione Europea, invece, si attende stabilità dopo un 2017 chiuso a circa 26,5 milioni di bovini abbattuti. In Cina la prolungata siccità nelle regioni settentrionali del Paese comporterà un calo della produzione sia di ovini che di bovini: un’opportunità per l’import che l’Argentina sembra la più attrezzata a cogliere.

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