Materia prima. USA: volano i profitti Cargill, class-action contro Tyson. Australia: Kidman venduto alla donna più ricca del Paese

La multinazionale statunitense della zootecnia Cargill ha chiuso il primo trimestre fiscale (31 agosto) con profitti in aumento del 66% (852 milioni di dollari). I ricavi, invece, sono in leggera discesa (27,1 miliardi, ovvero 0,4 in meno). Il segmento Animal Nutrition & Protein (ovvero i prodotti per la nutrizione animale) è risultato quello dai profitti maggiori, seguito dalle macellazioni bovine. Trainanti i mercati di Asia e Nord America, mentre positiva è l’attività della neo-acquisita Five Stars Custom Food.  Qualche noia, intanto, per la connazionale Tyson Food, alle prese con una class action in Kentucky. Secondo l’accusa, negli ultimi sette anni la società avrebbe fatto cartello con i concorrenti e manipolato i prezzi delle carni avicole a discapito dei consumatori. In attesa del seguito giudiziario della vicenda, il titolo Tyson il 10 ottobre scorso ha perso oltre 10 punti alla Borsa di New York. Volando a Canberra, nel futuro di S. Kidman & Co, colosso che gestisce l’allevamento di oltre 185.000 bovini, pare ci sia una cordata sino-australiana. Hancock Prospecting, compagnia di estrazione mineraria di Gine Rinehart, la donna più ricca del Paese, starebbe preparando un’offerta da circa 280 milioni di euro in joint venture con una società cinese di base a Shanghai. In caso di buona riuscita dell’operazione, Hancock Prospecting sarebbe socio di maggioranza con il 67% delle quote. In questo modo la cordata aggira il veto del Ministero dell’Agricoltura australiano, che ha già bloccato le precedenti trattative che stavano portando S. Kidman & Co sotto controllo di capitale cinese. (pt/rp)

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