Un lavoro di squadra che ha permesso a ICEC, l’istituto di certificazione dell’area pelle, innanzitutto di rispettare il proprio cronoprogramma. Ed essere, quindi, in linea con i tempi che si era data per il nuovo schema di certificazione della tracciabilità mentre il regolamento anti-Deforestazione EUDR va incontro al rinvio al 2027. E, poi, di unire le forze con filiere con esperienze consolidate, come quella del legno, e stakeholder, come il gruppo Kering. Se n’è discusso a Lineapelle durante l’incontro sulla “Tracciabilità delle pelli, deforestazione ed animal welfare: regolamenti europei e certificazione volontaria – a che punto siamo?”. Il convegno (Fieramilano Rho, 24 settembre, in foto) è stato un momento di confronto e approfondimento sulle sfide imposte dalle normative europee, sull’importanza della certificazione volontaria da parte delle aziende.
Il lavoro di squadra
Il nuovo schema di tracciabilità di ICEC parte a ottobre con 4 aziende pilota (concerie dai principali distretti italiani della lavorazione del bovino). Dopo la revisione di novembre, poi, lo schema sarà presentato al pubblico con eventi formativi a dicembre. Cioè quando sarebbe dovuto entrare in applicazione l’EUDR, di cui lo schema aggiornato recepisce le novità. Sabrina Frontini, direttore di ICEC, ha presentato i risultati del lavoro decennale dell’istituto sul fronte della tracciabilità e del benessere animale. Tra gli elementi più rilevanti ci sono le 110 certificazioni rilasciate, di cui il 90% in Italia, e l’implementazione dello schema ST410, che introduce la tracciabilità minima per lotti e integra uno strumento specifico per il benessere animale. ICEC offre anche un database sui macelli, con oltre 300 strutture censite. Alla realizzazione del tool ha collaborato il gruppo Kering.
Il ruolo di Kering
Il gruppo Kering da oltre 15 anni ha adottato un approccio strategico alla sostenibilità, ha illustrato Carlo Tremolada (Sustainable Sourcing & Animal Welfare Specialist). Lo ha fatto sviluppando un sistema di monitoraggio dell’approvvigionamento con particolare attenzione all’origine dei materiali naturali e alle condizioni di produzione, all’uso sostenibile del suolo e delle risorse idriche. Rispetto al benessere animale, ha introdotto nel 2021 delle linee guida per i fornitori e avviato collaborazioni per elevare il livello di compliance lungo tutta la filiera. Secondo Tremolada l’impatto ambientale più significativo si verifica all’origine della supply chain. Per questo il gruppo Kering punta a trasformare questo impatto in un valore positivo contribuendo attivamente al miglioramento degli ecosistemi da cui dipendono i propri brand.
L’esempio del legno
A proposito di sinergie, ICEC ha unito le forze con PEFC (certificazione per la gestione sostenibile delle risorse forestali). Il segretario generale Antonio Brunori ha raccontato l’esperienza dell’EUTR, il regolamento europeo che dal 2013 disciplina (nell’ottica del contrasto alla deforestazione) l’ingresso sul mercato UE di legno e dei prodotti derivati. (aa)
Leggi anche: