USA, l’export di grezzo e wet blue nel primo trimestre fa -17%

USA, l’export di grezzo e wet blue nel primo trimestre fa -17%

L’esportazione statunitense di pelle è in affanno. A pesare è il difficile contesto economico e il rallentamento dei consumi ormai generalizzato in tutto il mondo. La LHCA-Leather and Hide Council of America ha diffuso i dati sull’export di pelli degli Stati Uniti: nel primo trimestre fa -17%.

Nel primo trimestre fa -17%

Le esportazioni di pellame grezzo sono diminuite del 9% in volume e del 17% in valore rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. In questo primo trimestre 2025, i tre mercati più importanti (in termini di volume) sono la Cina (mercato che assorbe i due terzi delle esportazioni complessive di pellame grezzo), il Messico (che rappresenta il 13%) e la Corea del Sud (che pesa per il 9%).

 

 

 

I numeri del wet blue

Le esportazioni di wet blue sono diminuite del 20% in volume e del 9% in valore rispetto al 2024. I tre mercati più importanti, in termini di volume, sono Vietnam (che assorbe poco più di un terzo di tutte le esportazioni di wet blue). A seguire Cina (20%) e Italia (17%). Infine, le esportazioni di pelle di maiale sono aumentate del 26% in volume e del 33% in valore rispetto al 2024. Anche in questo caso i tre principali mercati (col riferimento al volume) sono la Cambogia (28% ), la Thailandia (27%) e la Cina (25%).

La filiera debole

Chad Robertson, co-presidente di LHCA spiega come: “Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a un indebolimento della domanda di pelli e, di conseguenza, dell’intera filiera. Gli Stati Uniti allevano bovini per fornire proteine animali in tutto il mondo. Grazie a questa produzione di carne, disponiamo di una fornitura costante di pellame grezzo e di alta qualità. L’attuale paradigma definito dalla bassa domanda ha portato allo smaltimento di quantità significative di queste pelli. È uno spreco vergognoso”. (mv)

Foto Shutterstock

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