Ancora Gucci: come De Sarno ha ribaltato la visione di Michele  

Ancora Gucci: come De Sarno ha ribaltato la visione d Michele  

Il debutto in passerella di Sabato De Sarno per la primavera/estate 2024 (venerdì 22 settembre a Milano) certifica per Gucci il ritorno del rigore e della semplicità. E segna un distacco dalle collezioni di Alessandro Michele. Lo slogan accostato al brand – Ancora Gucci – declina una visione stilistica diametralmente opposta allo stile che conoscevamo e basata, soprattutto, su due elementi. Primo: la pelle. Secondo: un suo modello iconico di borsa.

Ancora Gucci

I capi presentati sono una rilettura scrupolosa di tutti i codici della maison. Abiti corti dal sapore minimal indossati con le sneakers e molti shorts in pelle verniciata hanno dominato la passerella. Per la sera, invece, De Sarno ha scelto paillettes luccicanti e qualche pantalone, puntando sulla sensualità e sugli accessori. A farla da padrone, però, sono stati la borsa Jackie in pelle e lo storico mocassino con morsetto Horsebit, entrambi nel nuovo colore Rosso Ancora.

De Sarno ribalta la visione di Michele  

La pelle verniciata è stata il filo conduttore della collezione, utilizzata anche per giacche e gonne. De Sarno si è affidato agli archivi per il reset del brand. Come a volere mettere un punto e ripartire, abbandonando i fasti dell’era Michele. Il quale, in certi casi, aveva pure lui attinto dal passato, puntando però sulla teatralità degli abiti. Le sue prime collezioni, infatti, avevano alla base seta, pelliccia e organza a discapito della pelle utilizzata solo per gli accessori, tra cui il mocassino foderato in pelo o il marsupio GG Marmont.

 

 

Quiet luxury

La linea di De Sarno rappresenta a pieno titolo la direzione che la moda ha imboccato negli ultimi anni: quella del quiet luxury. Un lusso discreto e misurato che sembra, però, rintanarsi nell’artigianalità dei prodotti. Uno stile focalizzato su un lavoro di sottrazione che restituisce alla passerella abiti alla portata estetica di chiunque. Concetto accompagnato anche dalla scelta di materiali che restituiscono una sensazione di solidità e di una certa portabilità, assente invece nelle creazioni di Michele.

La prova del 9

Il vero banco di prova per Gucci (e per De Sarno) sarà, comunque, il mercato che sembra già rispondere bene. Il brand, infatti, si rinsalda al terzo posto nella classifica del maggior valore per immagine e reputazione a livello globale, in attesa che la collezione arrivi nei negozi. Una cosa è certa però. Il suo successo dipenderà ancora una volta da una Jackie in pelle verniciata. (cd)

Foto tratte da gucci.com e Instagram

 

 

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