Blufin, rivoluzione e riorganizzazione: CIG per 95 addetti (a Carpi) e addio al brand Blugirl

Periodo di transizione in casa Blumarine. Il marchio creato nel 1977 da Anna Molinari, oggi diventato Blufin, ha varato la cassa integrazione per i 95 dipendenti dello stabilimento di Carpi a partire dal primo dicembre 2018 fino al 30 novembre 2019. Un accordo firmato con FILCTEM di Modena, che prevede la rotazione del personale in CIG e vede esclusi, almeno per ora, i 15 dipendenti della sede di Milano. Nel piano di riorganizzazione della forza lavoro sono anche previsti “incentivi per dimissioni volontarie”. Per Blufin, un gruppo da 70 milioni di ricavi a fine 2017, si parla ciclicamente di cessione. Nel 2016 era già stato avviato il ricorso agli ammortizzatori sociali. Oggi, l’idea dell’amministratore unico Gianguido Barabini, condivisa con i sindacati, è “di dare ossigeno all’azienda e di dimensionare il personale alle nuove esigenze del ciclo produttivo”. Obiettivo: rilanciare il marchio Blumarine e tornare protagonista con il lancio di Be Blumarine, destinato a sostituire Blugirl, marchio di Molinari che per anni ha avuto un grande seguito tra le consumatrici under 30, con prezzi inferiori in media del 20-30%. Be Blumarine porterà la firma di Mirko Fontana e Diego Marquez, già anime creative del progetto Au Jour le Jour. La collezione AI  2019-2020 sarà pronta per Milano Moda Uomo, mentre la pre-fall 2019 dovrebbe arrivare nello showroom milanese nei prossimi giorni. (aa)

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