Boom in Cina, balzo in Australia e Corea: l’Asia Pacifico traina il fatturato Furla (+23,5% nel semestre)

Furla continua a volare. Nel primo semestre 2017 i ricavi sono cresciuti del 23,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 (+22% a cambi costanti), arrivando a 238 milioni di euro, poco più del doppio rispetto al periodo gennaio-giugno del 2014. Una crescita trainata dal mercato Asia Pacifico (in procinto di diventare il primo mercato alla fine del 2017) che ha fatto segnare un incremento del 63%, con la Cina in crescita a doppia cifra, ma con Corea del Sud e Australia che hanno registrato risultati “notevoli”. In soli 4 anni le vendite in Oceania sono arrivate a pesare il 5% del fatturato complessivo. Vendite che dovrebbero aumentare del 20% nel 2017 per raggiungere i 40 milioni di dollari. “Siamo molto fiduciosi, perché quella del primo semestre è stata una crescita organica, con una progressione a doppia cifra like for like, a parità di negozi in quanto 24 ne sono stati chiusi e altrettanti aperti, e sostenuta dalle acquisizioni dei distributori in Portogallo e Australia” ha sottolineato a Milano Finanza Fashion il ceo Alberto Camerlengo. Furla è cresciuta anche negli USA: +3%. Bene il travel retail (+47%), le vendite online (+48% quelle dirette) e dei prodotti destinati all’uomo (+133%). Quotazione? “Abbiamo altro a cui pensare” hanno risposto i vertici di Furla che è impegnata ad aumentare la produzione per sostenere gli ordini, oltre alla riqualificazione dei negozi esistenti e al cambio dei partner in alcuni paesi. (mv)

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