Da Balmain a Valentino, tutti i fronti aperti di Mayhoola

Da Balmain a Valentino, tutti i fronti aperti di Mayhoola

Un colosso del lusso si può leggere non solo attraverso i numeri e le performance finanziarie, ma anche osservando la sua direzione stilistica, che rivela altrettanto chiaramente dove stia andando. Ecco perché le ultime manovre di Mayhoola sono interessanti. Proprio ieri, il gruppo del lusso gestito dal CEO Rachid Mohamed Rachid, ha nominato il nuovo direttore creativo di Balmain: Antonin Tron. Il creativo francese, fondatore del marchio Atlein, succederà a Oliver Rousteing e ai suoi quasi quindici anni di regno. Con un compito arduo: superare le gesta del predecessore, o forse rivoluzionare tutto. Ma la nomina di Tron si inserisce in un quadro più ampio, che da Balmain a Valentino ci racconta tutti i fronti aperti di Mayhoola.

Tutti i fronti aperti di Mayhoola

Quando una settimana fa Rousteing ha lasciato Balmain, il mondo della moda (e dei social) si è chiesto perché. Sia chiaro, nei quattordici anni della sua direzione creativa, Rousteing è stato un trasformista di prim’ordine. Prima massimalista (ispirandosi al predecessore Christophe Decarnin, di cui era braccio destro), poi riflessivo. Prima barocco, poi essenziale. Codici ma con una visione profondamente futuristica. Non si può certo dire che non abbia funzionato. Nel 2012, solo pochi mesi dopo dal suo arrivo, Balmain fatturava 30,4 milioni di euro all’anno. L’anno scorso il fatturato si aggirava intorno ai 300 milioni di euro all’anno. È stato quindi Rousteing a riportare in vita Balmain dandogli le sembianze di quel business globale che oggi è una macchina ben oliata. Tutti si sono quindi chiesti perché si fosse interrotto il rapporto con Mayhoola. Che forse ha deciso di virare verso qualcosa di altro. Tron, il successore di Rousteing, è quanto di più lontano (almeno stando sulla carta) si possa immaginare dal passato. Intanto perché ha dalla sua una certa predisposizione a fondere glamour e spirito sportivo, senza però dimenticare la sartorialità. E poi perché parliamo di un giovane con un’esperienza limitata.

 

 

L’incognita Valentino

Anche se, ed è questa la novità rispetto a tutti gli altri debutti, Tron va ad occupare la “casella novità” dell’industria o quella “di rottura”, confermando una certa propensione della maison a scegliere creativi alle prime armi. Dove vuole andare quindi Mayhoola con Balmain? La risposta tira in ballo anche l’altro grande marchio di lusso che il fondo possiede, e cioè Valentino. Se da Balmain è plausibile che il marchio si sposti verso un approccio più “culturale” e meno pop, facendo attenzione alla ricercatezza dei dettagli e non solo all’estetica, anche da Valentino qualcosa sta cambiando. Dall’ultima collezione presentata a Parigi è emerso un dato di per sé nuovo: Alessandro Michele, direttore creativo del marchio romano, ha iniziato a lavorare per sottrazione. Michele è stato spesso accusato di piegare gli archivi di Valentino a sua immagine e somiglianza, con una folta schiera di detrattori che gli imputa di non rispettare i codici del marchio. Pare comunque che il creativo romano rimanga ben saldo alla guida del marchio. Ma la nuova direzione stilistica potrebbe piacere a Luca de Meo, da poco nominato CEO di Kering (che detiene il 30% della partecipazione nel marchio) e che aveva inserito nella sua ricetta per salvare il colosso francese, come riporta La Lettre, una riduzione della dipendenza dei marchi dalla figura del direttore creativo e un cliente di nuovo centrale.

E Albini?

Oltre a Balmain e Valentino, Mayhoola possiede anche il brand italiano di menswear Pal Zileri. Un anno fa, però, Bidayat, veicolo di investimento svizzero diretto proprio da Rachid Mohamed Rachid, ha acquistato anche la proprietà intellettuale e una parte dell’archivio di Walter Albini, il visionario stilista italiano che ha rivoluzionato la moda italiana democratizzandola. Dopo un anno, quindi, potrebbe essere l’ennesimo colpo di teatro. Tanti fronti aperti, e la necessità di tempo per capire se si trasformeranno in un disegno strategico e duraturo.

Foto Balmain e Valentino

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