Finisce la Fashion Week di New York, inizia quella di Londra: l’addio di Bailey, l’artigianalità di Mulberry

Si chiude un’energica edizione della New York Fashion Week con l’affermazione di forti trend per quanto riguarda accessori, calzature e utilizzo di materiali: ritorno alla grande della borsa secchiello, della scarpa a punta in stile ‘90s e della pelle lucida, verniciata o costellata di strass. Ora il testimone passa al Regno Unito: iniziano questa mattina i cinque giorni di sfilate londinesi. L’appuntamento più atteso è senza dubbio lo show di Burberry (in programma per domani) che decreterà l’addio del designer Christopher Bailey. C’è curiosità intorno a talenti emergenti come Delpozo, giovane promessa che arriva dagli Stati Uniti, e nomi come J.W. Anderson, Simone Rocha, Erdem e Christopher Kane, che porteranno l’immancabile tocco eccentrico alle passerelle. La London Fashion Week si preannuncia all’insegna dell’ecologia: molti brand (in primis Vivienne Westwood) hanno infatti abbracciato l’approccio green lanciato dalla campagna “Positive Fashion” del British Fashion Council (BFC), un’iniziativa che ha cercato di incoraggiare brand e case di moda a passare a fornitori di energia pulita entro il 2020. Andrà inoltre in scena l’evento di The Commonwealth Fashion Exchange, organizzato dal Commonwealth con Eco Age, ospitato da Kate, duchessa di Cambridge, e Sophie, contessa di Wessex, in nome della regina. Non solo sostenibilità ma anche artigianalità: Mulberry organizza nella capitale una serie di dibattiti pubblici e workshop per condividere l’amore per l’artigianato, la moda e l’unicità. (mvg)

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