“La Famiglia” di Gucci: il nuovo vocabolario firmato Demna

“La Famiglia” di Gucci: il nuovo vocabolario firmato Demna

Stamattina, senza passerelle né clamore, Gucci ha svelato “La Famiglia”, la prima collezione pensata da Demna Gvasalia. Come? Con un lookbook fotografico firmato da Catherine Opie e pubblicato sul profilo instagram del marchio. Un nuovo vocabolario visivo che arriva, a sorpresa, pochi giorni prima dell’inizio della Milano Fashion Week (in calendario dal 23 al 29 settembnre). Ma quella presentata stamattina non è solo una collezione: è un racconto. Un mosaico di archetipi che incarnano la “Gucciness”. Quell’attitudine sfacciata, elegante, contraddittoria che ha reso il marchio un’icona. Ed ecco che qualche prima risposta inizia ad arrivare. Il problema non è cosa sia Gucci, ma come raccontarlo oggi.

Un nuovo vocabolario

Demna non cancella, stratifica. “La Famiglia” è popolata da personaggi che sembrano usciti da un saggio sulla moda. L’Archetipo è un baule monogrammato che omaggia le origini, quelle di Guccio Gucci. Seguono poi, a raffica, una serie di personaggi che nell’idea del designer appartengono all’universo del marchio. C’è L’Incazzata, in rosso fuoco anni ’60, Flora in un ampio abito che richiama uno dei motivi iconici della maison. C’è il Nerd, con una giacca di pelle e un jeans over. La Cattiva, algida e letale, in un completo total leather. Miss Aperitivo vive per il piacere, L’Influencer per l’algoritmo. La Contessa, La Mecenate, La Sciura e La Principessa incarnano l’eleganza italiana, mentre The Figo e Principino portano una nuova idea di menswear. Ogni figura è un punto di vista, un modo di essere Gucci. Non c’è un’identità unica, ma un ventaglio infinito di possibilità.

 

 

Visione futura

Per la prima volta sembra quindi che da Gucci sia tornata la voglia di raccontare storie. Quelle degli altri, quelle che tutti conosciamo. “Non sto ancora definendo la mia visione di Gucci, ma il terreno su cui la costruisco. Voglio resettare la percezione del brand attraverso la mia reinterpretazione” ha sottolineato il designer a WWD. La collezione è un esercizio di sprezzatura, così come lo definiscono dalla maison, riferendosi a quell’atteggiamento di distacco incarnato dalla nuova famiglia Gucci. Ma anche un viaggio nel DNA del marchio. I motivi bamboo e horsebit, per esempio, tornano ma riformulati. Il GG Monogram si indossa dalla testa ai piedi. Demna non impone, propone. Non è un reset totale. Quanto un colpo di stato interno che non rinnega Tom Ford, Frida Giannini, Alessandro Michele o Sabato De Sarno, ma li convoca tutti. In attesa del film con cui Demna svelerà a tutti gli effetti la collezione. Che, come già anticipato, rimarrà in dieci store selezionati dal 25 settembre al 12 ottobre. In attesa di vederlo, oggi abbiamo scoperto che Gucci può essere un nerd, una sciura, un’ereditiera, un bravo ragazzo. È chiunque abbia qualcosa da dire. E ora, ha di nuovo una storia in cui riconoscersi.

Foto Gucci

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