La maschera di pelle: a Corinaldo si rievocano i metodi del ‘500, in Giappone sono arte di lusso

Dall’Italia al Giappone. Corinaldo (Ancona) e Fussa (circa 30 km a ovest di Tokyo) unite dalla realizzazione di maschere in pelle secondo antiche tradizioni. In occasione del 40° anniversario della rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta, da ieri a domani a Corinaldo, sono aperti a tutti (8-10 persone massimo) alcuni laboratori all’interno dei quali verranno realizzate le maschere della commedia teatrale italiana utilizzando il pellame e le tecniche del ‘500. Secondo quanto riporta il Corriere del Conero, i docenti Giovanni Balzaretti e Silvia Giorgi insegneranno l’antica tecnica di battitura, con cui da secoli si lavora il cuoio posizionato su un calco in legno. Si impiegano circa 20 ore e altre 18 per modellare il cuoio. Dall’altra parte del globo, a Fussa, in Giappone, Sairah M. Cathcart (nella foto a destra) ha allestito un laboratorio all’interno della Yokota Air Base, una base aerea della United States Air Force, dove realizza maschere con il pellame acquistato da Wicket e Craig Tannery. “Ogni pezzo è fatto a mano. Ogni pezzo è originale” dichiara con orgoglio Cathcart, che impiega dalle poche ore a diversi mesi per la realizzazione della singola maschera, a seconda della complessità del modello. Una maschera che raffigura Medusa è finora la sua creazione più complicata, perché realizzata con diverse teste di serpente e con pellame intrecciato a mano. La creazione è stata valutata oltre 5.000 dollari. (mv) (foto da Corriere del Conero e japan.stripes.com)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×