A Pitti Uomo la sneaker comanda, ma non troppo: la calzatura formale “tiene duro”

Terza giornata al Pitti con affluenza inferiore rispetto alle prime due, che avevano soddisfatto gli espositori presenti. La pelle in generale la fa da padrona con la calzatura prodotto in grande espansione come numero di stand presenti: la maggior parte degli espositori propone sneaker. Non mancano le aziende che espongono un prodotto più formale e dedicano al fondo in gomma solo una piccola parte della mini-collezione esposta. “Teniamo duro in un mercato molto difficile, specie in Italia. Per fortuna abbiamo una clientela fidelizzata. Puntiamo all’export che ora è arrivato a pesare il 40% del nostro fatturato e ci dà più prospettive. Pitti è una vetrina che ci permette di sviluppare la clientela straniera” ci dice Francesco Simongini del calzaturificio Cris di Caivano (Napoli) conosciuto per il brand Campanile. Anche la toscana F.lli Borgioli di Vinci è conosciuta per la produzione formale di qualità: “La sneaker ha inflazionato l’offerta. Produttori reali ne siamo rimasti davvero pochi. Prospettive? Qualche spiraglio si vede. Il problema è la distribuzione per un articolo di fascia medio alta e alta come il nostro visto che i negozianti sono diminuiti. Pitti? Oggi sembra esserci meno gente ma è difficile dirlo con sicurezza vista la conformazione della fiera”. (mv)

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