Una fashion week più internazionale e globale: Tom Ford, neopresidente CFDA, progetta la rivoluzione di New York

Dal primo gennaio 2020 per CFDA, il Consiglio dei Designer di Moda americani (la Camera della Moda USA) si aprirà una nuova era. Dopo 13 anni sotto la guida di Diane von Fürstenberg, la presidenza passerà a Tom Ford, che sarà operativo nel nuovo ruolo già da giugno. Fin qui la cronaca, con tanto di dichiarazione entusiastiche da parte di tutti i principali attori dell’associazione. Ma – un po’ tutti gli addetti al settore lo sanno – quello di Ford in seno a CFDA non sarà un semplice avvicendamento. In gioco c’è la capacità o meno di riuscire a rivitalizzare la fashion week newyorkese, in piena crisi di identità e posizionamento. Tanto che, in occasione dell’ultima tornata di sfilate di febbraio, alcuni ipotizzavano la possibilità di una sua cancellazione a partire dal 2020.
Sulle prime concrete mosse del suo mandato ancora c’è molto riserbo, ma in un’intervista a caldo uscita su Business Of Fashion, il designer ha espresso subito la volontà di dare una prospettiva più internazionale all’associazione di categoria e, di conseguenza, alla fashion week della Grande Mela. “Penso che la chiave per il futuro della moda americana sia diventare più internazionali e più globali“, ha affermato Ford. “Una delle cose che mi ha colpito di più in ogni settore nella vita americana è quanto fosse isolata l’America e come si guardasse dentro. Ho sempre pensato a me stesso come a un designer internazionale, progettando per un mercato globale, e penso che la moda americana debba pensarla in questo modo. Anche se stai appena iniziando un’attività, devi immediatamente pensare a cosa ti aiuterà a essere commercializzabile nel mondo, e non solo in America”. Un consiglio, o meglio una critica, piuttosto esplicita alla creatività americana che, nell’ultima stagione di sfilate, era stata messa al palo dalla stampa internazionale per la mancanza di spunti e di idee in passerella. Una delle prossime novità della nuova tornata di sfilate newyorkesi in autunno sarà il cambio di location: i défilé si dovrebbero tenere all’interno di The Shed, il performing art center appena inaugurato a Hudson Yards, il nuovo quartiere dove sorgeranno, tra gli altri, i mega complessi dello shopping (tra questi Neiman Marcus). Si tratterebbe dell’ennesimo trasferimento: da Bryant Park al Lincoln Center nel 2010 e poi a Skylight Clarkson Square, seguita dall’area degli Spring Studios. Sul calendario, sembra che il ceo di CFDA, Steven Kolb, non abbia escluso l’ipotesi di accorciare di un giorno la durata della fashion week. Quest’anno, dovrebbero poi essere introdotte anche una serie di iniziative per promuovere “inclusività e diversità nel settore”, questioni che sono diventate il primo punto all’ordine del giorno per alcuni marchi. In attesa di assistere a tutte queste novità, il prossimo 3 giugno si terrà a Brooklyn la premiazione dei CFDA Fashion Awards 2019, con cui vengono premiati protagonisti della moda in diverse categorie per il lavoro svolto nel corso dell’anno precedente. Tra i nominati di quest’anno: Virgil Abloh, Marc Jacobs e Thom Browne.

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