Per un po’ di visibilità si farebbe di tutto, anche brutta figura. Devono averlo pensato un paio di associazioni animaliste in questi giorni protagoniste della cronaca. In Italia, Aidaa (Difesa Animali e Ambiente) ha denunciato lo chef televisivo Carlo Cracco. La sua colpa? Aver cucinato in diretta tv un piatto a base di piccione (nella foto). Peccato che il volatile sia specie protetta se proveniente da fauna selvatica, ma legittimamente commestibile se cresciuto in allevamento, come quello cucinato da Cracco. Gli attivisti di Peta, intanto, pubblicano online una video-denuncia contro le aziende sudafricane che riforniscono le griffe di pelle di struzzo. Anche in questo caso, però, l’obiettivo è sballato. Il primo cliente degli allevamenti della regione del Western Cape è l’industria alimentare, non la moda. Gli autori lo sanno, visto che nella clip si inquadra una confezione di salsicce di struzzo. Ma non lo spiegano, perché non gli conviene farlo. Meglio godere della luce riflessa della moda. (rp)
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