“Nonostante l’incertezza, il nostro settore ha saputo mantenere le posizioni. A fronte di una crescita mondiale che vede ridurre il suo ritmo di crescita, le macchine italiane per calzature, pelletteria e conceria hanno fatto registrare tassi di crescita significativi”. Sta tutta in queste parole la sintesi, sotto il profilo economico e commerciale, dell’Assemblea annuale Assomac (l’associazione che riunisce i produttori italiani di tecnologia per l’area pelle), svolta ieri a Vigevano. Le ha pronunciate il presidente Gabriella Marchioni Bocca, commentando il +7,2% del fatturato 2016 (625 milioni di euro) e il +8,2% dell’export, pari a un valore di 467 milioni di euro, il 75% del giro d’affari. Una positività basata “sul nostro saper fare – continua il presidente Assomac -, la nostra tecnologia, la nostra cura dei dettagli, il nostro saper dialogare con il cliente”. Risultato: negli ultimi cinque anni l’export di tecnologia italiana è cresciuto del 38,8%, con un 2016 da sottolineare per le macchine destinate alla pelletteria che, trainate “da alcune specifiche e importanti commesse”, sono cresciute del 78%. Solido il miglioramento dell’impiantistica conciaria, +9,4%, significativo quello dei macchinari per calzatura: +2,1%. “La produzione asiatica sembra cominciare a cambiare aspetto – spiega Bocca –, sempre più diretta al consumo interno, sempre meno alle esportazioni. Le altre filiere di produzione internazionale, invece, sembrano aver raggiunto la dimensione ottimale: non si riducono più, anzi sembrano iniziare una timida espansione. Ciò spiega una parte del nostro successo: le imprese stanno investendo in nuova tecnologia anche in quei Paesi in cui l’industria manifatturiera era in corso di dismissione”.
Assemblea Assomac. I macchinari crescono ancora: fatturato +7,2%, export +8,2% nel 2016. +38,4% dal 2012
