Siamo giunti alle trattative finali per il salvataggio della Cassa di Risparmio di San Miniato, Rimini e Cesena grazie alla probabile acquisizione da parte del gruppo Crédit Agricole. L’esclusiva dei francesi nell’operazione Carismi scade il 15 luglio. Se tutto dovesse andare in porto (da quanto spiegano fonti vicine al dossier), il prezzo di vendita non sarebbe un euro come nel caso della cessione delle good bank venete a Intesa Sanpaolo, ma una cifra intorno ai 100-130 milioni. L’offerta sarebbe stata avanzata dal gruppo francese alla luce del fatto che non sono emerse grosse criticità dall’analisi dei bilanci delle tre casse di risparmio, anche se resta il problema dello smaltimento dei crediti deteriorati: 2,2 miliardi di euro l’ammontare complessivo delle tre Casse. Un’altra questione da definire e sulla quale il Fondo Interbancario e Atlante 2 stanno discutendo da giorni. Secondo voci ufficiose l’acquisizione seguirebbe questo schema: il fondo interbancario parteciperebbe agli aumenti di capitale della Cassa di Risparmio di San Miniato fino a 250 milioni e della Cassa di Risparmio di Rimini fino a 150 milioni, diventandone azionista di riferimento. Lo stesso ruolo già assunto nella Cassa di Risparmio di Cesena. Poi il fondo interbancario cederebbe il tutto a Crédit Agricole. Mentre la chiusura della partita è agli sgoccioli, la scorsa settimana, Divo Gronchi è stato confermato amministratore delegato della Cassa di Risparmio di San Miniato fino al prossimo 31 dicembre e sono stati approvati dall’assemblea dei soci i bilanci 2016, chiusi con una perdita rispettivamente di 46,9 milioni e di 47,2 milioni di euro. (mvg)
Carismi, sabato scade l’esclusiva di Crédit Agricole. Probabile prezzo: 100-130 milioni
