L’iniziativa diffonde “affermazioni generalizzanti” che “noi non possiamo capire in nessun modo”. L’associazione tedesca della calzatura e dei prodotti in pelle (HDS/L) risponde con toni diplomatici, ma fermi, a Change Your Shoes, campagna patrocinata da UE per la moralizzazione (così vogliono le ONG promotrici) dell’industria mondiale della scarpa. Per bocca del suo direttore generale Manfred Junkert (nella foto), HDS/L chiarisce che “gli standard sociali e ambientali delle nostre industrie sono tra i più alti del mondo”, così come “il livello elevato delle condizioni di lavoro e l’uso ecologicamente responsabile delle risorse sono giudicati a livello internazionale come best practice”. I calzaturieri tedeschi, insomma, non ci stanno a vedere il proprio settore dipinto come un girone infernale, cosa che invece fa Change Your Shoes nei suoi report. La campagna, e il distretto conciario di Santa Croce (oggetto del dossier Una Dura Storia di Cuoio) lo sa bene, punta il dito contro le condizioni di lavoro e i bassi salari che caratterizzerebbero la filiera europea e globale della scarpa. Gli autori, per sostenere le proprie tesi, non si fanno scrupoli però nel distorcere dati e strillare casi di cronaca. (rp)
Change Your Shoes le fa girare anche ai calzaturieri tedeschi: “Inaccettabile”
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