Effetto Brexit: +41% le spese turistiche a Londra (a novembre), in crescita il fashion reshoring manifatturiero

A Londra i turisti spendono e le manifatture diventano competitive. Non solo: assumono. Merito di Brexit e della quotazione della sterlina che potrebbero creare un circuito virtuoso tra consumi e produzione. Nel mese di novembre la spesa dei turisti nel Regno Unito è aumentata del 41% rispetto allo stesso mese del 2015. Un rimbalzo attribuito soprattutto alle spese dei turisti asiatici. I cinesi, che rappresentano il 25% del mercato, approfittando della debolezza della sterlina, hanno aumentato i loro acquisti del 63% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Stesso comportamento tenuto da visitatori provenienti da Hong Kong e Taiwan. Ma anche i turisti made in Usa hanno aumentato le spese dell’88% su base annua. Oltre a rendere i prezzi più convenienti, la sterlina debole ha reso competitive le aziende inglesi della moda. Lo aveva fatto notare il presidente di Confindustria Fermo Giampietro Melchiorri che le ha definite come “nuovi competitor sulla calzatura”. Una conferma arriva dalla strategia scelta da Asos. La società londinese di e-commerce vuole approfittare della favorevole situazione valutaria per raddoppiare la sua capacità produttiva nel Regno Unito al fine di offrire “faster fashion” ai suoi clienti europei. Si stima che tale processo creerà 1.500 posti di lavoro in tre anni. Il reshoring britannico ha come unico ostacolo il difficile reperimento di manodopera specializzata nel settore manifatturiero. Calzatura e pelletteria comprese. (mv)

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