Il file segreto di de Meo per curare Gucci e Kering. Si chiama “ReconKering Memo_06.10.2025” e il CEO di Kering Luca De Meo lo ha preparato e inviato ad alcuni manager del gruppo in vista della riunione che si è svolta venerdi 14 novembre. Panorama è riuscito ad impossessarsi del file e a renderlo pubblico. È di fatto il primo stralcio – rilanciato anche da Reuters – che porterà al piano strategico del colosso del lusso atteso per la primavera del 2026.
Cosa dice il file segreto
De Meo tratta Kering come un paziente: lo valuta, individua diagnosi e cure, queste ultime in base alle tempistiche. All’interno del file “top secret”, il CEO di Kering valuta la situazione della società, analizzando non solo i dati di bilancio ma anche, ad esempio, la rete retail. Che viene definita “sovradimensionata” e con una densità di vendita ridotta: 20.000-30.0000 euro al mq mentre Louis Vuitton ha una densità di circa 100.000 euro/mq. Per de Meo, Kering ha negozi troppo piccoli, outlet e wholesale che diluiscono i brand. C’è anche l’analisi del sell-through a prezzo pieno nella pelletteria: 50% per Gucci contro 95% Vuitton ed Hermès e 80% Chanel. E le scorte di magazzino: 5 miliardi da ridurre di almeno il 30% nei prossimi 12-18 mesi. Per esempio, da Gucci il 15–20% degli SKU in pelletteria e calzature genera l’80% delle vendite delle rispettive categorie. Per cui de Meo intende ridurre la complessità e ottimizzare l’assortimento riducendo l’offerta di almeno il 10%.
Le analisi dei singoli marchi
Poi ci sono le analisi dei singoli marchi, dei vari mercati, del listino prezzi fino ad arrivare alla cura. O meglio alle cure perché de Meo ne individua ben 3 in base alla tempistica. C’è una terapia d’urto fatta da 5 azioni urgenti (nei primi 90 giorni). Avviare due task force: l’asset disposal & balance-sheet e la marketing efficiency & agency consolidation. Al punto due ridurre gli stock: identificare gli articoli a bassa rotazione, piani di pricing e canali di deflusso. Lavorare sull’intelligenza artificiale, bloccare i nuovi investimenti non core e riesaminare tutti i progetti. Infine, avviare la mappatura delle competenze e piani di mobilità retail per mutualizzare risorse e trattenere top talent. E poi c’è la cura a 12 mesi che prevede, ad esempio, la riduzione del debito con la vendita di immobili; la riduzione di alcuni costi e mappare i fornitori; rivedere il pricing di alcune categorie. E c’è la cura a 18 mesi.
Gli obiettivi
Infine i 9 obiettivi di de Meo tra cui fare di Kering il gruppo del lusso più avanzato tecnologicamente, rilanciare la crescita di Gucci a ritmo sostenibile, riducendo la dipendenza del gruppo dal singolo brand. Il file “top secret” si conclude con questo auspicio dello stesso de Meo: “Se il mio caloroso augurio al malato Kering è certamente quello di una pronta guarigione non posso esimermi dal notare che, in questa prima fase di piano strategico top secret, la prognosi appare ancora ampiamente riservata soprattutto per quanto concerne le azioni che dovrebbero riportare i marchi sul podio della desiderabilità e della competitività”. (mv)
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