La Cina costa troppo: 1,5 milioni di assunzioni nei Paesi asiatici “più convenienti”, lo dice la Banca Mondiale

La continua crescita dei salari a Pechino costringerà le multinazionali a spostare le loro produzioni. Si creeranno, così, 1,5 milioni di posti di lavoro (di cui mezzo milione destinato alle donne) nei Paesi del Far East limitrofi alla Cina dove, secondo l’ultimo rapporto della Banca Mondiale, viene realizzato il 41% della produzione mondiale di abbigliamento e calzature. A Pechino, però, il costo del lavoro è cresciuto del 10% per cui i giganti della scarpa nei prossimi anni sposteranno (come già hanno iniziato a fare) la produzione più a sud, dove, attualmente, viene prodotto il 12% del volume complessivo. In Bangladesh, India, Sri Lanka e Pakistan la produzione potrebbe, infatti, aumentare nei prossimi anni dal 13 al 25% e nel Sud-Est asiatico (Cambogia, Indonesia e Vietnam) ancora di più: dal 37 al 51%. (mv)

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