Le prime sono inglesi: a Londra i consumi faticano e lo scenario potrebbe complicarsi a fine giugno. Le seconde, statunitensi: meno disoccupazione, più consumi, crescita per borse e scarpe italiane. Brexit, la moda UK dice no.
Tratto da Mdp-LaConceria, n. 21/2016 – clicca qui per scoprire tutti i contenuti della rivista
Ombre e buone prospettive
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