“I piedi meritano rispetto”, ma i (vecchi) calzolai si estinguono. Ultimo a chiudere, quello di Procida

“Il calzolaio? È un mestiere che nessuno vuole più imparare perché l’artigianato è finito. I giovani vivono sulle spalle dei genitori, l’apprendistato non esiste più e le scuole sono lontane dal mondo del lavoro”. Non nasconde l’amarezza Antonio Esposito, 74 anni, ultimo calzolaio di Procida. A 52 anni ha pensato di prendere il posto nella bottega di suo padre. La stessa bottega che oggi si appresta a chiudere, senza un erede. “Il mio segreto è stato quello di aggiornarmi costantemente: dalla manualità all’utilizzo della tecnologia. Onestà e pazienza, anche un pizzico di fantasia, ma soprattutto dialogare con i clienti e comprendere le loro esigenze” ha detto Esposito che sulle colonne de La Repubblica celebra la calzatura: “Puoi vestirti di tutto punto, ma se non hai le scarpe giuste è perfettamente inutile. I piedi sono la prima cosa. Meritano rispetto e attenzione”. (mv)

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