L’industria calzaturiera veneta si fermerà per le ferie, ma non ora: “Siamo nel pieno periodo di consegne, quindi bisogna produrre”. A spiegarlo è il presidente dell’associazione calzaturifici della Riviera del Brenta (ACRIB), Siro Badon, il quale aggiunge poi che “solitamente le aziende del distretto si fermano la seconda e la terza settimana di agosto, e così faranno anche quest’anno”. Badon sottolinea inoltre che “in questo periodo non ci sono differenze per quanto riguarda i mercati di destinazione dei nostri prodotti”. La produzione continua dunque a pieno regime e non si concentra sugli eventi: “theMicam si terrà alla seconda metà di settembre, quindi anche chiudendo per due settimane ad agosto c’è tutto il tempo di prepararsi per la fiera – prosegue il presidente dell’associazione calzaturieri -. E poi, in fin dei conti, sta tutto nel sapersi organizzare”. Nel distretto calzaturiero marchigiano la maggior parte delle aziende chiuderà per ferie venerdì 4 agosto, per riprendere l’attività lunedì 28. Ci saranno diverse eccezioni in base ai mercati di riferimento, all’organizzazione interna e alle fiere cui l’azienda parteciperà o meno. Le imprese più organizzate, per offrire un servizio più efficace all’estero, non chiuderanno del tutto gli uffici, garantendo risposte via mail e via telefono. Nella pelletteria marchigiana e del Nord Abruzzo, le imprese interromperanno la produzione venerdì 4 per riprenderla lunedì 21, anche se sono diverse le aziende che prolungheranno le ferie per riaprire il lunedì successivo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la manifattura toscana. “Andiamo in ferie con uno spirito sicuramente più positivo degli altri anni perché c’è stato un incremento di lavoro generalizzato a 360° nel nostro settore – spiega Aldo Cappetti, presidente di CNA Federmoda Arezzo, titolare della “Romy Pelletterie” azienda di Pian di Scò –. Le aziende chiuderanno meno per ferie, alcune si organizzeranno con i turni. Qualcuno addirittura è in difficoltà perché non sa come riuscire a soddisfare gli ordini dei propri clienti”. Ci si riferisce alle griffe dell’alta moda che si affidano al distretto pellettiere aretino. “Più che mai quest’anno c’è una sorta di imbuto in questo periodo con una concentrazione del lavoro legata alle vendite e causata dai tempi di consegna che sono diventati sempre più stretti. C’è una disomogeneità spaventosa nei tempi di lavoro”. E a Scandicci? “È sempre più difficile fare una programmazione che superi i quattro mesi – commenta David Rulli, presidente sezione pelletteria di Confindustria Firenze e titolare della pelletteria Tripel Due – qui le aziende affrontano questo agosto di sosta sapendo sì che molti brand danno un buon carico di lavoro, ma consapevoli del problema di avere un orizzonte visivo nel lavoro che non va oltre i due o tre mesi. Le prospettive sono sempre buone, i dati ce lo confermano, ma navighiamo a vista”. (art/mv/mvg)
E quelle delle destinazioni: pellettieri e calzaturieri in vacanza tra svago e mercato
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