Quoque tu, Silvio? Berlusconi fonda il Movimento Animalista (ancora!?), il partito trasversale che ambisce al 20%

Dalla svolta del predellino a quella per l’ermellino. Nel novembre 2007 Silvio Berlusconi, all’epoca leader dell’opposizione e fresco ex premier, assestava una spallata agli equilibri politici del Belpaese annunciando da piazza San Babila (Milano), appunto issato sul predellino di un’auto, la nascita del Popolo delle Libertà, soggetto federale che avrebbe accolto Forza Italia e Alleanza Nazionale. Due anni dopo il neonato PDL sarebbe andato al Governo con Berlusconi ancora premier. A 10 anni di distanza, il Cavaliere cerca (di nuovo) di sparigliare le carte annunciando con Michela Brambilla la nascita del Movimento Animalista, un partito “trasversale” alla destra e alla sinistra che mette gli animali al centro del progetto, a iniziare dal logo. La Brambilla è di notorie simpatie green, mentre negli ultimi tempi Berlusconi, dall’infatuazione per il cane Dudù al servizio fotografico pasquale in compagnia di agnellini, ha dato più di un segnale di virata ai temi animalisti. I promotori dell’iniziativa citano un sondaggio Euromedia Research che dà il bacino elettorale di riferimento al 20%. Le sigle ambientaliste sono spiazzate: solo ENPA (Ente Nazionale Protezione Animale) si dice pronta al dialogo con il nuovo movimento. Mentre il popolo dei Social si divide tra entusiasti ed iper-critici, che accusano il duo Brambilla-Berlusconi di cavalcare cinicamente un’area di opinione pubblica “più grande di loro”. Intanto per gli imprenditori dell’area pelle, che non più tardi di tre anni fa (era il 2014) hanno ricevuto il Cav negli uffici milanesi di UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria), è l’ennesimo, pericoloso colpo basso. Non resta che aspettare la risposta delle urne.

 

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