Il movimento spontaneo delle orlatrici, che recentemente ha presentato le sue rimostranze anche alla Camera dei Deputati di Madrid, ha deciso di organizzarsi come associazione legalmente riconosciuta e come cooperativa e rilanciare la guerra che hanno avviato contro le loro condizioni di lavoro, definite “indegne” e “oltre qualsiasi idea di precariato”. La loro lotta è arrivata anche al Parlamento Regionale di Valencia, dove è stato presentato un disegno di legge per migliorare le loro condizioni di lavoro. Ma non finisce qui. Sul tema del lavoro si è attivata anche AEC, l’associazione spagnola di componenti per le calzature, che si è unita al sindacato Comisiones Obreras per analizzare a fondo la piaga spagnola dell’economia calzaturiera sommersa. Tra le proposte spicca “l’applicazione immediata di misure penali per coloro che non si attengono alla legislazione fiscale e del lavoro o che occultino informazioni sulla loro attività”.
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