USA, retail in cerca di ossigeno e futuro, tra crisi e grandi interrogativi. Se fosse Amazon a comprare Macy’s?

Retail in cerca di una destinazione e di un futuro. È quello USA, alle prese con una vera e propria rivoluzione, sotto vari punti di vista. Se Nordstrom è “l’insegna del momento” causa polemica con la famiglia Trump, Macy’s fa notizia per differenti, e ben più preoccupanti, ragioni. La più grande catena di grandi magazzini degli Stati Uniti, infatti, è in attesa di essere rilevata e la stampa specializzata è a caccia del compratore. Tra i più gettonati, con trattative in corso, c’è il gruppo canadese di Hudson’s Bay che controlla anche Saks Fifth Avenue e Lord & Taylor. Ma l’ipotesi più affascinante l’ha lanciata Oliver Chen, analista della società di servizi finanziari Cowen&Company, secondo il quale l’acquirente perfetto sarebbe Amazon, per una sinergia “rivoluzionaria” che soddisferebbe le esigenze di entrambe le società, non solo per il rapporto offline e online (gli store Macy’s diventerebbero punti di raccolta per i resi, aspetto critico dell’e-commerce), ma anche a livello di assortimento di brand e di clientela. Nel frattempo il mall, con vendite novembre e dicembre a -2% rispetto al 2015, si appresta a chiudere 68 dei suoi 730 negozi e a tagliare oltre 10.000 posti di lavoro. Tra gli analisti c’è chi non crede all’acquisto dei canadesi visto che anche l’ultimo esercizio di Hudson’s Bay si è chiuso al di sotto delle attese. Altro caso: Eastern Outfitters, società madre di Eastern Mountain Sports (40 negozi) e Bob’s Stores (30 insegne), ha presentato istanza per accedere al Chapter 11, la versione statunitense dell’amministrazione controllata. (mv)

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