Vietnam, 2016: l’export dell’area pelle cresce “solo” dell’8%. “Puntavamo al +10%” dicono da Hanoi. Cos’è successo?

Lo scorso anno il Vietnam ha incassato oltre 12 miliardi di dollari dalle esportazioni di calzature e 2,99 miliardi di dollari dalle vendite all’estero di borse, valigie e ombrelli. Totale: 15 miliardi di dollari. Variazione sul 2015: +8%. Qualsiasi Paese occidentale farebbe, per la soddisfazione, un triplo salto mortale. I vietnamiti, invece, sono delusi e la ragione è molto semplice. Per il 2016 avevano fissato il target dei 17 miliardi di dollari per l’export dell’area pelle, pari a una crescita del 10%. Un paradossale fallimento che Phan Thi Thanh Xuan, segretario generale della Vietnam Leather, Footwear and Handbag Association (Lefaso), spiega affermando che le imprese medie e piccole dell’area pelle vietnamita hanno visto ridursi tra il 30 e il 60% il numero di ordinativi nel giro di 12 mesi. È l’onda lunga di quanto sta subendo la Cina: la fuga dei grandi committenti, che vanno in cerca di nazioni più vantaggiose dove delocalizzare le loro produzioni. Secondo Lefaso, infatti, sul mancato raggiungimento del target 2016 ha influito soprattutto “l’agguerrita concorrenza dei Paesi vicini come Myanmar e Bangladesh, ma anche Brexit”.

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