Denominatore comune: la pelle italiana. La storia di Osprey London, Mackenzie Leather e Lobos

Uno è scozzese. Uno è inglese. Uno è polacco, ma punta a conquistare il mercato britannico. Denominatore comune: la pelle italiana.

Osprey London
È il marchio distribuito da Graeme Ellisdon, società specializzata in “lusso, pelle, lifestyle e retail”. La storia del marchio inizia nel 1980 quando Graeme Ellisdon, 25 anni, produce cinture in pelle a mano dentro un fienile affittato per 2 sterline a settimana. Poi l’artigiano investe 500 sterline per fondare Osprey London, con le cinture che diventano di moda. Successivamente avvia la produzione di borse e accessori in pelle. Oggi, i prodotti Osprey London vengono disegnati da Graeme e da sua moglie Alex Ellisdon e realizzati da artigiani presenti in Regno Unito, Italia, Spagna, Portogallo e India. “Il processo di ideazione e progettazione inizia con la pelle. Pelli diverse hanno caratteristiche diverse che suggeriscono un percorso o una sensazione particolare. Mi è sempre piaciuto lavorare con la pelle perché è un materiale naturale con una vera integrità che migliora con l’età” scrive Graeme Ellisdon nel sito dell’azienda con quartier generale a Luton che vende molte borse realizzate con pellami italiani, evidenziandone la provenienza.

Mackenzie Leather Edinburgh
Ancora più celebrativo della pelle italiana è Mackenzie Leather Edinburgh: “Dal 1975 produciamo pelletteria di qualità con le migliori pelli italiane. La pelle che usiamo è unica e distintiva. Col tempo acquisisce carattere per la sua usura conferendogli quel fascino di vissuto” è scritto nel sito dell’azienda che usa pelli conciate al vegetale toscane e, in minor percentuale, spagnole. Borse da uomo e donna, pelletteria e accessori vengono prodotte a mano nel capoluogo della Scozia. La società è stata fondata sull’isola di Arran nel 1990 per poi passare nelle mani di Simon Harvey Potts nel 2011.

Lobos
Hanno fatto il loro ingresso nel mercato britannico (sugli scaffali di Wolf & Badger London) le borse Lobos create dai fratelli polacchi Monika e Patryk Lobos (allievi all’Istituto Marangoni e all’Istituto Secoli) che hanno avviato il loro progetto l’anno scorso creando una collezione di cappotti prêt-à-porter con tasche in pelle staccabili. I clienti, però, iniziarono a “giocare” con le tasche rimovibili e molti chiesero se potevano usarle come borsa. I Lobos si sono così concentrati sulle borse, individuando i fornitori di pellame inItalia. Dal sito si apprende che “ogni borsa viene realizzata a mano in Europa (Italia compresa) da un team di artigiani con oltre 37 anni di esperienza”. Il pellame, però, è esclusivamente italiano. (mv)

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