Michael Kors, fine della crescita?

Michael Kors Holdings Ltd rende noto di aver ottenuto l’incremento dei ricavi trimestrali più basso da quando la società è stata quotata nel dicembre 2011. La domanda per le sue borse e accessori si è indebolita in Nord America. Nel quarto trimestre, il brand Michael Kors ha totalizzato 1,1 miliardi di dollari di ricavi, in aumento del 17,8%. L’intero anno termina con un +32% ma le stime sul nuovo esercizio sono di vendite piatte a store comparabili. Nel quarter terminato il 28 marzo i ricavi in Nord America sono saliti del 13,7%, ma hanno evidenziato un -6,7% a pari perimetro distributivo. Gli analisti si aspettavano un aumento del 4,4 per cento, secondo la società di ricerca Consensus Metrix. I margini di Michael Kors sono calati anno dopo anno, in quanto la società ha offerto sconti in modo piuttosto aggressivo per attirare i clienti. Il brand si sta espandendo fortemente, aprendo punti vendita e distribuendosi presso retailer come Macy’s, il che ha portato il marchio a fare fatica tra i clienti, dicono gli analisti. In Europa, dove il gruppo ha intenzione di aprire un nuovo centro distributivo, le vendite hanno registrato un +33,5% (-5,6% a store comparabili). ll risultato operativo della fashion house è passato da 250 a 256 milioni di dollari e l’utile ha raggiunto i 183 milioni, dai precedenti 161 milioni. A fine marzo la società contava 526 punti vendita retail (incluse le concessioni), dai 405 di un anno prima. Ai quali vanno aggiunti 202 negozi concessi in licenza. Il bilancio annuale di Michael Kors mostra un +32% del giro d’affari, a 4,4 miliardi di dollari (+34% a cambi costanti). Il risultato operativo si è attestato a 1,3 miliardi di dollari dal miliardo dell’esercizio precedente. I profitti sono passati da 661 a 881 milioni. A preoccupare è lo scenario prospettato dai vertici a pari perimetro distributivo: nel primo trimestre del nuovo anno fiscale profilano un calo “low double digit” e per l’intero anno si attendono ricavi invariati. In programma ci sono investimenti sui fronti digital (con focus sull’e-commerce, cresciuto del 63% nel fiscal year), nuove assunzioni, retail e infrastrutture. (mvg)

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