Pelletteria contro la crisi: Furla +28%, ingresso in Borsa “verosimile” l’anno prossimo

Si è chiuso con un fatturato di 194 milioni di euro, in rialzo del 28% rispetto ai 151 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, il primo semestre 2016 per il gruppo del lusso Furla. Un primo semestre di rinnovamento societario con il nuovo direttore generale Alberto Camerlengo che ha sottolineato la volontà di “perseguire ulteriori obiettivi di crescita ampliando la gamma dei prodotti, aprendo nuovi canali distributivi, rafforzando le relazioni esistenti e puntando a nuovi e stimolanti progetti futuri”. Il mercato numero uno di Furla si conferma il Giappone, in crescita del 30%. Analoga performance negli Usa, mentre l’Asia-Pacifico rivela un +22%. In Europa l’incremento delle vendite è stato del 26%, con l’Italia che ha fatto segnare un +34%. Intanto la data della quotazione non è stata ancora stabilita, ma una finestra a cavallo tra il 2017 e il 2018 per l’IPO è assolutamente “verosimile”. Giovanna Furlanetto (, presidente del gruppo, ha spiegato all’Adnkronos che “Il 2017 – 2018 sono date obiettivo, realistiche, anche se per fortuna non abbiamo il fiato sul collo nel senso che l’azienda non ha nessuna fretta, nessun problema. Cercheremo insieme a Tamburi Investment Partners la finestra di mercato più giusta. Noi ci stiamo preparando da tempo e ancor più accelereremo in direzione di questo progetto”. (mc)

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