Più che un boom, un hype: France 3 racconta le pelletterie di lusso

La Loira è ormai il cuore pulsante della pelletteria francese di lusso. France 3, terzo canale della TV pubblica francese, ha dedicato nei giorni scorsi un approfondimento alla crescita industriale della regione su cui, ultimo in ordine temporale, ha puntato forte il gruppo LVMH inaugurando un nuovo laboratorio Louis Vuitton a Baeulieu-sur-Layon. L’area vanta una lunga tradizione pellettiera che ha determinato lo sviluppo di un know how unico, al punto che le griffe, non solo il gruppo di Bernard Arnault, hanno deciso di puntare su questo territorio per la produzione e lo sviluppo interno di artigiani che possano mantenere viva la tradizione.

Nuove vite che iniziano
“Ho fatto domanda, sono stata selezionata, sono andata a provare a Sainte-Florence, in Vandea, e poi sono tornata qui il 4 giugno dell’anno scorso. Qui si sta davvero bene, non ho intenzione di spostarmi” racconta Sylviane, 54 anni. Tra le testimonianze raccolta da France 3 c’è anche quella di Maeva: “Devo crescere molto e anche se è vero che qui ho realizzato due modelli di borse, per continuare nella mia carriera devo acquisire nuove competenze” racconta la giovane 21enne, che ha seguito i corsi per la formazione interna messi in campo da Louis Vuitton.

 

 

Cavalcare l’onda
Solo considerando la nuova sede produttiva di Louis Vuitton si parla di oltre 100 assunzioni in pochi anni, a cui si sommano quelle programmate dalle altre griffe che hanno puntato sulla stessa regione. Ciò dimostra da un lato il buon andamento della pelletteria, già testimoniata dai numeri dei bilanci dei grandi brand francesi ma anche italiani, e dall’altro gli investimenti dei cugini d’Oltralpe, sia in nuove strutture che in formazione. Un trend appoggiato dal presidente francese Emmanuel Macron che un anno e mezzo fa ha rivolto un appello diretto agli executives delle più importanti case di moda del suo Paese affinché tornassero a produrre “a casa”. Perché? Questione di prestigio, sicuramente, ma anche di denaro. La moda è infatti il settore che più incide sul PIL francese, anche più dell’industria aerea e di quella automobilistica: le stime parlano di un fatturato annuale di 150 miliardi di euro, messi insieme da abbigliamento e pelletteria, ma anche da gioielleria e cosmesi. Per veicolare il più efficacemente possibile il messaggio, qualche giorno fa ha organizzato una cena al Palazzo dell’Eliseo riunendo i vertici delle griffe. Una chiacchierata informale, rigorosamente davanti a un bicchiere di champagne, e un messaggio non proprio rassicurante per la manifattura italiana.

 

Immagini da France3

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